Il glucosio è lo zucchero più “popolare” nel nostro organismo. Alberga come riserva nel fegato e muscoli, sotto forma di glicogeno, con una frazione sempre circolante nel sangue, 2 – 3 g circa. Ricordiamo che il cervello è il più goloso tra gli organi: da solo ne consuma fino a 120 g giornalieri. Nello sport è necessaria una maratona per esaurire le scorte di glicogeno, eppure, basta la classica dieta senza carboidrati ed in 48 ore il nostro corpo resta senza benzina glucidica.
Cosa accade a questo punto? Diminuendo il glicogeno muscolare assistiamo ad un rapido calo di peso. Tuttavia quello che la bilancia segnerebbe come un successo, in realtà, con un’analisi accurata si evidenzierebbe come una perdita di acqua. Non grasso, ma liquidi corporei. Perdere peso in acqua è un errore da evitare! Ciò accade perché il glicogeno interagisce facilmente con l’acqua tanto che 1 g di glicogeno trattiene fino a 3,5 g di acqua. Quindi diminuendo i carboidrati, consumerò velocemente glicogeno che non tratterrà più acqua corporea. Il tutto si traduce in perdita di peso con grasso immutato e addirittura aumento di ritenzione idrica. Un bel disastro. Le diete di tendenza, povere di carboidrati e ricche di proteine, protratte senza controlli permettono di perdere peso ma causano, a lungo andare, perdita di muscolo (tonicità muscolare) e acqua creando squilibrio tra il compartimento intra ed extra cellulare generando, o addirittura aumentando, ancora una volta: ritenzione idrica. Quando l’apporto di zuccheri è bassissimo o nullo (digiuno, diete sbilanciate ecc) è vero che i grassi vengono utilizzati ma solo in parte. Il resto dell’energia viene ricavata smontando i muscoli (aumentando anche l’acidità extracellulare).
Oltre a perdere peso, in questo modo superficiale, perderemo ogni speranza di dimagrire e di tonificare la muscolatura.
“Se solo Apollo facesse pace con Dionisio”